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Prestazioni familiari
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Hinweis: Untertitel in Ihrer Sprachen können Sie über das Feld "UT" im Videoplayer auswählen.
Please note: Select your subtitle language using the "UT" button in the videoplayer controls.L'indennità integrativa per i figli a carico la percepiscono i genitori che hanno redditi sufficienti per provvedere a se stessi, ma che non sono in grado di provvedere o solo a malapena riescono a provvedere alle esigenze dell'intera famiglia. L'indennità integrativa per i figli a carico ammonta a un massimo di 292 euro mensili per figlio. L'indennità viene corrisposta per ogni figlio non coniugato di età inferiore ai 25 anni, se sono soddisfatte le seguenti condizioni: Si percepiscono gli assegni familiari per tale figlio. Inoltre, il reddito non deve essere inferiore a una determinata soglia minima. La soglia minima ammonta a 900 euro lordi per le coppie e 600 euro lordi per le famiglie monoparentali.
Inoltre è possibile percepire l'indennità integrativa per i figli a carico anche se, sommando il reddito da lavoro, l'indennità integrativa per i figli a carico e l'indennità di alloggio, mancano al massimo 100 euro al limite delle prestazioni previste dal libro II del Codice di previdenza sociale (SGB II). Il reddito dei figli, per esempio gli assegni di mantenimento o l'anticipo sugli assegni di mantenimento, viene considerato solo nella misura del 45 per cento nel calcolo dell'indennità integrativa per i figli a carico. Vale la pena fare richiesta anche per le famiglie monoparentali che dispongono di un reddito basso.
In aggiunta all'indennità integrativa per i figli a carico, è possibile percepire prestazioni finalizzate all'istruzione e alla partecipazione sociale, come per esempio la fruizione gratuita dei pasti a scuola, all'asilo infantile o all'asilo nido e la concessione di un kit di materiale scolastico di 195 euro.
Inoltre, i beneficiari dell'indennità integrativa per i figli a carico o dell'indennità di alloggio sono esentati dal pagamento della retta per il nido o la scuola materna. L'indennità integrativa per i figli a carico va richiesta per iscritto, da indirizzare ai servizi addetti ai contributi familiari (Familienkasse, "Cassa per la Famiglia") dell'Agenzia federale per il Lavoro tedesca (Bundesagentur für Arbeit). È possibile verificare l'eventuale diritto all'indennità integrativa per i figli a carico con la funzione "KiZ-Lotsen" della "Cassa per la Famiglia". Al sito web www.kiz-digital.de è possibile anche compilare online il fascicolo di domanda.
Ulteriori informazioni più dettagliate relative a singole prestazioni e sussidi sono riportate anche sul Portale per le Famiglie del Ministero federale della Famiglia. È possibile utilizzare anche la funzione "Infotool" del Ministero federale della Famiglia con la quale, inserendo pochi dati, si può verificare a quali prestazioni familiari si ha eventualmente diritto.
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Please note: Select your subtitle language using the "UT" button in the videoplayer controls.Jasmin aspetta un figlio – un piccolo miracolo. La gravidanza, il parto e i primi mesi di vita di Paul sono una fase molto speciale nella loro vita. In questo periodo Jasmin e il suo bambino hanno bisogno di particolare protezione, la tutela della maternità che protegge la salute di Paul e Jasmin durante la gravidanza e l’allattamento. Inoltre consente a Jasmin di poter continuare a lavorare prima e dopo i periodi di congedo ordinario di maternità e disciplina la tutela contro il licenziamento. Garantisce, inoltre, il reddito nel periodo in cui Jasmin non può lavorare. Anche chi frequenta la scuola o l’università e chi presta un anno di volontariato ha diritto alla tutela della maternità.
Soprattutto nei primi tre mesi di gravidanza, si possono presentare rischi per le gestanti e per il nascituro. Quanto prima Jasmin informa il suo datore di lavoro della gravidanza, tanto prima egli sarà in grado di garantire un’efficace tutela della maternità. Il datore il lavoro deve evitare situazioni, sostanze o oggetti pericolosi per la sua salute o quella di Paul. Fin dall’inizio deve pertanto poter individuare i pericoli svolgendo una valutazione dei rischi.
In un colloquio diretto Jasmin e il suo datore di lavoro possono adeguare le condizioni di lavoro alle sue esigenze legate alla gravidanza. Questo colloquio è un diritto di Jasmin. Se per motivi di salute, Jasmin non può svolgere determinate attività, il medico può rilasciarle un certificato che lo attesta. Prima che venga emesso un divieto di lavoro, il datore di lavoro di Jasmin deve verificare se è possibile adeguare le condizioni di lavoro alle esigenze legate alla tutela della maternità. In alternativa Jasmin può continuare a svolgere la sua attività da un’altra postazione di lavoro.
Ulteriori domande in merito alla tutela della maternità possono essere rivolte anche al Servizio ispezione competente per l’azienda in questione. Se il datore di lavoro, pur adottando misure precauzionali, non può eliminare i rischi per la salute di Jasmin e Paul, Jasmin non può continuare a lavorare. Quest’interdizione deve essere limitata alla misura necessaria per la tutela della salute di Jasmin e Paul. Il divieto a prestare l’attività lavorativa può limitarsi anche a particolari mansioni o orari di lavoro.
Sei settimane prima della data presunta del parto inizia il congedo ordinario di maternità durante il quale Jasmin non può più lavorare. La data del parto viene calcolata dal medico o dall’ostetrica/o. Se il piccolo Paul nasce prima del previsto, il congedo di maternità post-parto si prolunga del numero di giorni non goduti prima del parto. Poiché Jasmin è coperta dall’assicurazione sanitaria pubblica, durante il congedo di maternità percepisce l’indennità di maternità e una prestazione integrativa del datore di lavoro. Queste due prestazioni assieme normalmente sono pari all’importo medio del reddito degli ultimi tre mesi prima del parto. Tuttavia Jasmin, se lo desidera, ha la possibilità di continuare a lavorare durante il congedo di maternità prima del parto.
Dopo il parto il congedo di maternità è di 8 settimane. In questo periodo Jasmin non può assolutamente lavorare. In casi particolari, ad esempio per parti plurigemellari o prematuri, il congedo di maternità ammonta a 12 settimane. Anche durante questo periodo vengono erogate l’indennità di maternità e
la prestazione integrativa del datore di lavoro. In caso di nascita di un bambino disabile, il periodo di congedo post-parto può essere esteso fino a 12 settimane, previa richiesta da parte della madre. Nel regime di assicurazione sanitaria pubblica, Jasmin ha diritto all’aiuto di un’ostetrica. Dopo i periodi di congedo di maternità, può usufruire dell’assegno parentale e del congedo parentale.Anche dopo il suo rientro in azienda, la postazione di lavoro di Jasmin deve essere conforme alle esigenze della tutela della maternità. Durante il periodo di allattamento il datore di lavoro deve far sì che le condizioni di lavoro non pregiudichino la salute di Jasmin e di Paul. Se questo non è possibile, Jasmin non può lavorare e percepisce la retribuzione di tutela della maternità. Fino al compimento del primo anno di età di Paul, Jasmin ha, inoltre, diritto a permessi retribuiti per poter allattare Paul. Ulteriori informazioni utili sono riportate nell’opuscolo Manuale per la tutela della maternità (Leitfaden zum Mutterschutz).
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Please note: Select your subtitle language using the "UT" button in the videoplayer controls.L’anticipo assegno mantenimento (Unterhaltsvorschuss) viene corrisposto se il figlio non riceve il pagamento degli alimenti. Tale prestazione viene erogata al massimo fino al compimento del 18° anno di età. Per i figli fino ai 5 anni ammonta a 230 euro mensili, per i figli dai 6 agli 11 anni a 301 euro mensili. Il reddito del genitore che accudisce i figli da solo non è rilevante.
I figli dai 12 ai 17 anni hanno diritto all’anticipo assegno mantenimento se non dipendono dalle prestazioni ai sensi del Libro II del Codice Sociale o se il genitore che li accudisce da solo guadagna almeno 600 euro lordi mentre riceve prestazioni ai sensi del Libro II del Codice Sociale.
In tal caso vengono corrisposti 395 euro di anticipo assegno mantenimento. L’anticipo assegno mantenimento va richiesto per iscritto, di regola presso il competente Ufficio per i Minori (Jugendamt). A particolari condizioni l’anticipo assegno mantenimento viene riconosciuto anche a figli con la cittadinanza straniera.
Ulteriori informazioni più dettagliate su singole prestazioni e sussidi sono riportate sul sito internet del Ministero Federale della Famiglia e sul Portale per le Famiglie. È possibile utilizzare anche la funzione "Infotool" del Ministero Federale della Famiglia con cui, inserendo pochi dati, è possibile scoprire a quali prestazioni familiari si potrebbe avere diritto.
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L'esenzione fiscale del minimo vitale di un figlio è garantita dal pagamento degli assegni familiari ovvero dalle detrazioni fiscali per i figli. Le detrazioni fiscali spettano fino al compimento del 18 anno di età dei figli, incondizionatamente a tutti i genitori. Dopo il compimento del 18 anno di età tali detrazioni, in presenza di determinati presupposti, vengono concesse fino al 25 anno di età – per esempio se il figlio sta frequentando un corso di formazione professionale. La detrazione fiscale ammonta a 6.384 euro per il 2024. La detrazione fiscale per i figli spetta ad entrambi i genitori nella misura del 50% ciascuno.
Un genitore che accudisce da solo il figlio può avere diritto, a determinate condizioni, all'intero importo della detrazione fiscale. Vi è inoltre un importo esentasse destinato all'assistenza, all'istruzione o alla formazione dei figli. Tale importo è di 2.928 euro. Anche questa esenzione spetta di regola a entrambi i genitori nella misura del 50% ciascuno. Chi accudisce da solo un minore, può, su richiesta, fare trasferire la quota dell'altro genitore a sé stesso.
Sulla concessione delle detrazioni fiscali per i figli decide l'Ufficio delle imposte (Finanzamt) che, al momento dell'accertamento dell'imposta sul reddito, effettua una verifica di maggior convenienza. Qualora gli assegni familiari non raggiungono l'effetto fiscale delle detrazioni per i figli, queste vengono dedotte dal reddito, tenendo conto degli assegni familiari già percepiti.
Ulteriori informazioni più dettagliate relative a singole prestazioni e sussidi sono riportate sul Portale per le Famiglie del Ministero federale della Famiglia. È possibile utilizzare anche la funzione "Infotool" del Ministero federale della Famiglia con la quale, inserendo pochi dati, si può verificare a quali prestazioni familiari si ha eventualmente diritto.
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Please note: Select your subtitle language using the "UT" button in the videoplayer controls.Le famiglie monoparentali vengono particolarmente agevolate per quanto concerne l'imposta sul reddito. Possono infatti beneficiare dell'agevolazione fiscale per le famiglie monoparentali. Si tratta di un'ulteriore detrazione d'imposta pari a 4.260 euro all'anno. Dal secondo figlio in poi l'importo della detrazione fiscale aumenta di 240 euro per ogni ulteriore figlio.
L'agevolazione viene contabilizzata automaticamente nella categoria fiscale II, pensata appositamente per le famiglie monoparentali. Le maggiorazioni per gli ulteriori figli possono essere inserite dall'Ufficio delle Imposte, su richiesta, come detrazione fiscale nel certificato d'imposta (Lohnsteuerkarte: documento rilasciato ai lavoratori dipendenti necessario per il calcolo delle imposte).
Se nel contabilizzare la deduzione d'imposta sul salario non è stata considerata alcuna detrazione, l'agevolazione fiscale viene riconosciuta con
l'accertamento dell'imposta sul reddito.Ulteriori informazioni più dettagliate su singole prestazioni e sussidi sono riportate sul sito internet del Ministero federale della Famiglia e sul Portale per le Famiglie. È possibile utilizzare anche la funzione (Infotool) del Ministero federale della Famiglia con la quale, inserendo pochi dati, è possibile verificare a quali prestazioni familiari si ha eventualmente diritto.